MANIFESTO POLITICO DEI VALORI E PROGRAMMA 1 Le ragioni del movimento naturalista italiano. Quadro storico ed evoluzione politica. La nascita del Movimento Naturalista sta creando le condizioni per una svolta, non solo politica, ma anche culturale e morale nella vicenda italiana. E’ in campo una forza che si propone di dare al Paese, finalmente, un nuovo modo di fare politica, un nuovo indirizzo, un ritorno ai principi naturalistici, culturali, letterari, filosofici e politici. Riproponendo in veste politica un modo di fare politica, oggi, e darne un indirizzo. Il Movimento Naturalista è un movimento che fonda i suoi principi sulla derivazione storico-filosofica-letteraria della nostra storia. Il termine “naturalismo” prima di essere riferito al movimento letterario, che assume come principio la realtà sperimentale” della scienza e della natura”, usato in Inghilterra sin dalla metà del seicento per indicare la credenza fondata sulla sola ragione umana. La sua comparsa in Francia avvenne agli inizi del settecento, per designare “l’interpretazione mitologica dei fatti della natura” e verso la metà del secolo assume il significato di “sistema in cui si attribuisca tutto alla natura come principio primo”. Hippolyte Taine nel 1860 creerà una scuola letteraria che si propone di dare una rappresentazione realistica della natura. Il naturalismo, dunque, è una corrente di opinione nata in Francia, durante la grande rivoluzione industriale, per l’influenza del pensiero scientifico e filosofico del positivismo e delle nuove ideologie politico-sociali. Ci furono molti spunti concettuali in tutta Europa che fecero da punto di partenza per esperienze tipiche in ogni nazione, in Italia l’esempio fu il Verismo. Il maggior rappresentante del naturalismo fu Emile Zola, il quale si vantava di aver adottato nello scrivere gli stessi metodi di indagine degli scienziati. La grande molla che spinge l’uomo ad agire in vista del suo progresso e della società: è il bisogno. Esempio il romanziere deve avere rispetto della materia del suo scrivere, lo stesso atteggiamento che ha lo scienziato rispetto ai fenomeni che studia. L’impersonalità, dunque, è l’assenza di interventi diretti dello “scrittore dell’opera” o dello scienziato che studia. E’ la garanzia che si stanno dando al pubblico dei quadri di vita reale. Il politico quando analizza una struttura della società deve avere carattere di impersonalità su una società che cambia. Il naturalismo, quindi, è forse soprattutto una reazione al romanticismo idealistico o a idee idealistiche, così come un politico è vicino alla realtà dei fatti che ci circondano. Il politico deve applicare con realtà e positivismo l’obiettività e la mutabilità della società e degli individui che cambiano. E’, quindi, evidente il legame tra naturalismo e positivismo. I romanzieri, i letterati e quindi i politici del naturalismo sono estremamente fiduciosi nelle possibilità della scienza come creatrice di progresso, e ripudiano il romanticismo, l’idealismo intesi come fuga dalla realtà. I naturalisti rifiutano la metafisica in nome di una visione materialistica del mondo, si spingono a studiare clinicamente i problemi umani nella loro evoluzione avvalendosi di rigorose misurazioni su dati forniti dalla realtà. Il Naturalismo fu un movimento nato come applicazione diretta del pensiero positivista con la proposizione di descrivere la realtà psicologica e sociale con gli stessi metodi usati dalle scienze naturali. La versione italiana del naturalismo francese fu il Verismo. Questo forte movimento letterario si affermò in Italia, e soprattutto nel meridione. Il Verismo riproduce nella sua poetica sostanzialmente quella del naturalismo francese, ma con caratteri regionalistici derivanti da una situazione economica e sociale segnata dal ritardo dell’industrializzazione e dalla centralità della questione contadina. Il Verismo rinunciò, quindi, quasi subito al distacco scientifico che avrebbe dovuto essere la caratteristica fondamentale della corrente naturalistica. Si può dire che il naturalismo si afferma in Francia nel 1870, il retroterra culturale e filosofico del naturalismo è il positivismo, il movimento di pensiero diffusosi a partire dalla seconda metà dell’ottocento quale espressione ideologica della nuova organizzazione industriale della società borghese. Infatti, il positivismo è caratterizzato dal rifiuto di una visione religiosa, metafisica o idealistica dalla convinzione che il reale sia regolato da forze meccaniche. Il positivista crede solo nei fatti dimostrabili scientificamente e vede nella scienza l’unico strumento in grado di spiegare e dominare la realtà. Il movimento naturalista trae i suoi fondamenti teorici da Hippolyte Taine. Questi si ispira ad un rigoroso determinismo materialistico affermando che i fenomeni spirituali sono prodotti dalla fisiologia umana e determinati dall’ambiente fisico in cui l’uomo vive. Taine applica tali concezioni alla letteratura, la quale ha il compito di analizzare scientificamente la realtà, sulla base del principio dell’influenza della “razza”, “ambiente”, e “momento storico”. 1.2 Verso un nuovo ripropositivo progetto ecologista In Italia il Verismo nasce da Verga, da una mediazione del naturalismo francese, specialmente di Flaubert. Si vuole operare una riproduzione del reale nelle sue caratteristiche oggettive, positive. Ancorchè Verga finirà nel pessimismo, ma era la Sicilia del 1870. Ma nel 1948 precisamente nel Piemonte che storicamente ha relazioni economico-sociali con la Francia, e successivamente sviluppatosi nella Brianza lombarda, il movimento italiano per la Natura si sviluppò in modo associazionistico. Ad oggi sulle esperienze letterarie e filosofiche del Verismo e dall’associazionismo evidenziatosi al Nord nasce un nuovo progetto politico riproposto da Gabriele Nappi, proveniente da esperienze di Legambiente e dalla UISP Sport e Ambiente. Nasce a Pompei ricadente nel Parco del Sarno, riproponendo il progetto politico nato in Francia ripartendo dal Sud, dalla Campana e soprattutto da Pompei per la sua realtà storico-culturale-ambientale. Partendo dalla concezione positivista del Natura in linea con il concetto francese di naturalismo, con la sua obiettività rispetto alla realtà lasciando il pessimismo all’era del verismo. Il naturalismo francese di Zola rimarrà fermamente convinto del positivismo della competizione sociale in quanto i motivi sono da riferirsi a diverse società in contesti politici, economici e sviluppo sociale diversi. Grazie ad uno straordinario sviluppo della scienza e all’evoluzione della tecnica, dalla metà del diciannovesimo secolo in poi, macchine a vapore, ferrovie, industrie, elettricità cambiarono la vita dell’uomo. Le condizioni generali di vita migliorarono un po’ ovunque, si diffuse una visione ottimistica dell’avvenire e nelle classi borghesi crebbe il senso di fiducia nelle possibilità creatrici dell’uomo. La borghesia anche nei movimenti rivoluzionari ha avuto un peso storico-sociale e politico per la formazione degli stati. La scienza diviene l’unica guida accettata della vita, C. Darwin propone la teoria della selezione umana naturale, dando un taglio alla concezione teologica dell’universo e ponendo le basi per una teoria laica e scientifica dell’origine dell’uomo. Tuttavia non tutto va come sembrerebbe, in lontananza si intravedono nubi che si faranno minacciose. Il problema sociale delle masse operaie è aspro in tutta l’Europa e da origine ad una serie di problemi difficile da risolvere: nascono così scontento, tumulti, disordini; sorgono organizzazioni e partiti operai e contadini: spuntano nuove dottrine economiche e sociali, anarchismo e marxismo che condizionano la mentalità e il comportamento di tutte le classi sociali e che influenzano la cultura e la letteratura. Nascono vari partiti all’inizio del novecento da questa derivazione: socialisti, comunisti e fascisti ognuno in rappresentanza di ceti sociali. L’industrializzazione fa soccombere il naturalismo, il partito democratico che nasce per combattere tutte le monarchie in Europa si affievolisce. Filosofi e letterati di ogni parte influenzano i movimenti politici. Il naturalismo, più che un movimento è una corrente di opinione nata in Francia durante la grande rivoluzione industriale, per l’influenza del pensiero scientifico e filosofico (positivismo) e delle nuove ideologie politico-sociali. I massimi esiti positivi dell’opinione naturalista si ebbero in Francia, dove cominciò. In Germania il naturalismo giunse più tardi nel 1885. In definitiva il naturalismo si diffuse in tutti i paesi d’Europa e si introdusse anche negli Stati Uniti. Il naturalismo è volto allo studio, alla rappresentazione della realtà umana colta nei suoi aspetti più concreti (tutti fenomeni correlati alla industrializzazione: le metropoli industriali, le plebi cittadine, la condizione miserabile di alcune classi sociali). Descrivere l’ambiente per i naturalisti è una necessità perché i comportamenti dei personaggi sono determinati dall’ambiente stesso, dalla ereditarietà e dalla razza. Le vicende della vita sociale e collettiva, che costituiscono il tema dominante dei naturalisti sono osservate e narrate secondo i più rigidi canoni dell’oggettività e si rimane distaccati e impassibili dinanzi alla storia che racconta. Il movimento naturalista è un movimento culturale come lo sono stati i movimenti in Europa quali le dottrine economiche e sociali dell’anarchismo e del marxismo. Il naturalismo soccombe all’industrializzazione che avanzava in quel periodo. L’industrializzazione sconfisse il naturalismo la stessa generò la lotta di classe, nacque il fascismo e il marxismo che rispettivamente tutelavano industriali e operai. Il presidente ritiene che il marxismo è ancora contemporaneo perché egli prevedeva la fine dell’industrializzazione e da ciò dovrebbero scaturire con forza le nuove politiche del naturalismo. Oggi non ci deve essere più la dicotomia tra naturalismo e teorie teologiche cristiane. Darwin oggi è quasi scongiurato nella sua scientificità dell’uomo. Il mondo sta cambiando, l’industrializzazione di massa non esiste più, la classe borghese medio-alta, che ha fatto la storia, con l’industrializzazione si è ridotta economicamente, i concetti naturalistici dell’economia sono spariti. Il naturalismo nella società odierna ha completamente cambiato il suo volto ancorchè i suoi principi rimangono ancora solidi. Fonda le sue basi sui concetti di nuove forme di percezione della natura umana. Il naturalismo quale principio della salvaguardia della Natura, quale concetto del Creato, e salvaguardia dell’ambiente in cui la società svolge la sua funzione economica, culturale ed evolutiva. Un ritorno alla Natura, quale salvaguardia del mondo, è pensabile e attuabile con un ritorno alla natura con il sostegno e l’aiuto della scienza per salvaguardare la vita e le future generazioni. E’ un dovere, un impegno di tutti di miglioraci perseguendo questa direzione. Ormai si è capito che il rinnovamento partitico, politico e ideologico sono mutabili ed hanno una breve durata perché i processi amministrativi, normativi e legislativi si modificano sempre in quanto la società, gli individui e i gruppi che in questo mondo sono più veloci e questi eventi modificano anche i partiti. Il partito è dunque l’evoluzione di una società con i suoi corsi e ricorsi storici. Ovviamente se in quel periodo vi era il partito democratico che intorno al 1860 combatteva i partiti monarchici e in quel periodo storico vi era anche il movimento ideologico naturalista, che analizzava con obiettività i processi sociali di una società, si è ripresentato alla fine della industrializzazione in Italia e dei partiti esistenti nella prima repubblica a distanza di un secolo, si è giustamente ripresentato in Italia e, giustamente, si deve ripresentare il movimento ideologico naturalista. 1.3 Il riscatto dei Naturalisti in Italia Tenendo conto delle teorie politiche individualiste democratiche sul nuovo ambientalismo politico di vari autori come Schumacher, Emerson, Thoreau, Snyder e tanti altri , che anche in politica si possono attuare, si è pervenuti a questa metodologia politica del Presidente Gabriele Nappi derivatagli dai suoi studi e soprattutto avendo studiato la storia dei movimenti e dei partiti politici in Europa, facendone tesoro e per poterli esprimere in concrete attività politiche per risollevare, con il proprio altruismo, una nuova concettualità della politica italiana. E’ ovvio che la politica è fatta per gradi e che i naturalisti politicamente si sono trasformati ed evoluti nel movimento. Un movimento che segue a grosse linee quello che accade in Francia e in Germania con l’aggiunta di voler unificare naturalisti e gli ecologisti in un Patto per l’Ecologia (denominazione data da Nicholas Hulot deputato francese naturalista esploratore, documentarista e giornalista della natura), tenendo conto del nuovo simbolo che rappresenta il girasole. Un cenno storico: il primo partito fu fondato per iniziativa di Antoine Waechter con l’obiettivo di creare un movimento ecologista che non aderisse in modo specifico né alla coalizione di centro destra né a quella di centro sinistra. Il MEI ambiva a sostituire i verdi nel 1994 come maggior partito ambientalista ma l’obiettivo non fu raggiunto. Si definiva centrista ma era una posizione politica per differenziarsi, ma ha commesso un errore di base. L’ambientalismo vero e proprio non prevaricatore e né di opposizione drastica è democratico, è partecipazione, è interesse generale per la vita politica e sociale con obiettivi propositivi e concreti, non ostacolare l’azione politico-amministrativa con l’intento di salvaguardare il Creato e le future generazioni. 2 Obiettivi La rinascita e il riscatto dei Naturalisti è fondamentale in questa epoca. I naturalisti sono storici e lo sono sempre stati con tanti autori, filosofi e letterati della prima Democrazia nella Grecia classica che già decantavano la Natura passando da Lucrezio fino ai tanti illustri nomi che hanno parlato di Natura e dell’antagonismo ad essa delle altre forze, come Leopardi, sino ad arrivare Hemingway oltre ai tanti altri artisti e musicisti. Il pensiero ideologico, come detto, si sviluppò in Francia e quasi contestualmente insieme al partito democratico europeo. Non è una svolta ma è un riscatto. Non solo culturale e morale ma deve essere oggi una conferma politica. E’ in campo una forza, una forza della Natura che si propone di dare al Paese nuovi orientamenti politici. Si può oggi dare inizio a pensare veramente a un futuro di grande sostenibilità urbana, di una nuova vivibilità, di un ritorno alla Natura con nuovi stili di vita e bisognerebbe fermare il tempo, un nuovo modo di pensare intorno al quale si devono raccogliere le tradizioni culturali e politiche. Si pone, dunque, il compito di mobilitare tutte le energie e i valori del nostro Popolo per rimettere questo Paese in un nuovo cammino e in un nuovo progresso. Porre il nostro Paese su scenari aperti alla globalizzazione del mondo con tutti i suoi pregi e difetti, e anche che in determinati settori bisogna prevenirla. Riunire gli Italiani, dare loro una nuova coscienza di vita e di attaccamento allo Stato. Ridare fiducia ai giovani e al loro futuro eliminando le precarietà e le loro insicurezze persistenti. Tutto ciò facendoli adottare programmi e iniziative su tutti gli argomenti soprattutto quelli ambientali e naturali, personali e della società. Bisogna dare ai giovani una nuova coscienza e una nuova voce perché sono loro a porre quella domanda di valorizzazione di talenti, di energie e liberalizzazione delle società. Ridare loro la speranza di rispondere alle nuove sfide di mondializzazione. Gran parte degli assetti sociali e delle strutture di governo dello Stato e dell’economia italiana sono diventati anacronistici. Il Paese di conseguenza perde la fiducia in se stesso e non utilizza tutto il suo potenziale di crescita, non investe a sufficienza nella ricerca, nella cultura e nell’educazione, non si mette in condizione di generare nuove iniziative imprenditoriali, penalizzando così le giovani generazioni, il talento delle donne, le forze creative della Nazione. L’Italia deve far si di poter competere con successo nel mondo globale, valorizzando, dunque, i nostri imprenditori e ricercatori, la nostra cultura e la nostra educazione. Sviluppare la green economy per favorire un nuovo sviluppo del mondo del lavoro, con nuove regole e maggiore sicurezza per le nuove generazioni e per il futuro. 2.1 Lavoriamo per un nuovo mondo, per lo sviluppo delle energie rinnovabili, per limitare i danni all’ambiente e alla salute, per la difesa del consumatore, per l’incentivazione dell’agricoltura sostenibile, per la lotta alla devastazione foreste, con un monitoraggio satellitare, del taglio abusivo e degli incendi. Per la nascita di scuole di scienze agrarie, forestali, alimentari e ambientali verso una scelta … naturale. Per il rispetto dell’articolo 9 della costituzione tanto disatteso dal boom economico e di forte industrializzazione. Per nuovi cambiamenti di stili di vita anche se per noi questo non è sufficiente e diremo di più, come ha sempre affermato il Presidente Nappi, bisogna fermare il tempo in funzione soprattutto delle nuove generazioni che come conseguenza per un sviluppo sostenibile del turismo, per rappresentare e divulgare la nostra grande storia ai cittadini dell’Europa e del mondo intero. E’ stato accertato, da studi fatti, che il turismo ha una redditività pari a quella dell’edilizia residenziale. Per una nuova bio-economia per l’Europa. Per favorire la scommessa solare ma partire da una forte sensibilizzazione dell’economia dagli enti locali e dagli enti ecclesiastici e successivamente alle grandi aziende e alla fine a tutti i cittadini che non hanno ancora fiducia sulla scommessa solare. Partire soprattutto da corsi di educazione del verde nelle scuole. Per educare le nuove generazioni alle attività ambientali e naturali. Collaborare con le Università. Soprattutto con le Province che in primis aderiscono a tutti i progetti UE. All’istituzione dei registri del tumore nelle asl regionali per monitorare le casistiche tumorali e poter intervenire con supporti di ripristino ambientale dei siti. Evitare discariche illegali per evitare le gravi sanzione della UE, ma soprattutto fare una legge, insieme al prossimo governo, per i rifiuti tossici, gli scarti dell’industrializzazione situazione carente in Italia. Tutelare il patrimonio nazionale in quanto l’Italia, a nostra definizione, è un tesoro per l’Europa. Importante è anche promuovere i benefici socio-economici, una politica europea per la bio-diversità e utilizzare buone pratiche per la risoluzione dei conflitti. Collaborare anche con il Notiziario Natura 2000 e Bio-diversità della Commissione Ambienta Europea. Ancora sviluppare la new green economy per le politiche giovanile dell’occupazione. Lavoriamo anche con convegni culturali, con studiosi esperti delle leggi della natura, per una società ambientale con approfondimenti anche in sede letteraria, filosofica, storica e politica con appropriati convegni per divulgare la concettualità di una nuova società ambientale, e per far capire i diritti della natura e i rapporti tra natura e politica per arrivare ad una aspirazione di una governance globale. 3 L’Italia per una nuova sociologia ambientale e una nuova pianificazione e geografia del territorio: costruiamo una nuova società L’Italia ha sempre avuto grandi energie che possono essere risvegliate attraverso un profondo rinnovamento della nostra società e la formazione di una nuova classe dirigente che possa guidare gli Italiani nelle vie del mondo, quelle vie che un grande Popolo come il nostro ha saputo percorrere per secoli con la sua civiltà. Ridare fiducia alle giovani generazioni è fondamentale, ai giovani ricercatori, agli educandi, per ridare forza ad una nuova società civile improntata al rispetto per una nuova sostenibilità e vivibilità ambientale. Costruire una nuova società, con diritti e doveri, parsimoniosa e confrontabile con grande obiettività sulla realtà. Nasce un movimento che è determinato ad affrontare un Paese che sta per essere soffocato da una mancanza di una democrazia forte, in grado di decidere e di far applicare anche le leggi naturali, di coesione tra le società e di rispetto reciproco. Nel Movimento confluiscono grandi tradizioni, consapevoli della loro inadeguatezza da sole, tra le quali quel profondo processo unitario che fu alla base della lotta al fascismo e della guerra di liberazione, un processo politico ma anche un processo ideale e sociale che consentì alla vecchia Italia di compiere una rivoluzione democratica. Tuttavia il problema non è solo di far rivivere questo patrimonio, non è mettere insieme i resti di storie passate ma sicuramente quello di far rivivere il movimento naturalista letterario, culturale e ideologico sconfitto da quella industrializzazione che generò fascisti e comunisti. Elaborare una visione condivisa del mondo costruendo su questa base il progetto per una nuova Italia, confidando e lavorando su una democrazia forte, di coscienza, preparata e conoscitrice della realtà della società e dei problemi per la costruzione di un nuovo Paese. Obiettivo è la promozione di una politica di riforma del sistema politico istituzionale, impregnata sulla sovranità del cittadino elettore, arbitro delle scelte di governo. La vocazione maggioritaria del Movimento Naturalista Italiano si manifesta nel presentare la propria identità e la propria politica come proiezione della sua profonda aderenza alle autonomie civili, sociali e istituzionali proprie del pluralismo della nostra storia, in una visione di istituzioni che siano in grado di dare risposte ai grandi problemi del presente e del futuro. Di qui l’impegno per un bipolarismo nuovo, fondato su alleanza chiare, nuovi simboli partitocratici, che sia in grado di governare il Paese in modo completo e duraturo. 4 Costituzione, etica e laicità Il Movimento Naturalista Italiano lavora perché nel nostro Paese vi sia una democrazia forte e libera. Democrazia intesa come sinonimo di partecipazione, inclusione, solidarietà. Il Movimento crede nella democrazia quale riconoscimento e ampliamento dei diritti della persona, delle capacità delle donne, delle speranze dei giovani, dell’esperienza degli anziani, del lavoro di tutti. Perché la libertà del singolo sarà tanto più effettiva quanto più i diritti di tutti saranno garantiti. La Costituzione repubblicana è il documento da cui tutto il nostro percorrere prende le mosse. E’ il più importante fattore di unità nazionale e di integrazione sociale. Il Movimento Naturalista Italiano riconosce i valori che ispirano la Carta Costituzionale, unitamente a quelli della Carta dei diritti umani fondamentali dell’Unione Europea e della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite e della Carta della Terra e li assume come principi validi per tutti. La sicurezza dei diritti e delle libertà di ognuno risiede nella stabilità della Costituzione e nella certezza che essa resti la fonte di legittimazione e di limitazione di tutti i poteri. Il Movimento si impegna a difendere la stabilità della Costituzione che può e deve essere aggiornata, nel solco dell’esperienza delle grandi democrazie europee, con riforme condivise e coerenti con i principi e i valori della Carta del 1948 confermati dal referendum del 2006. Una democrazia forte e capace di decidere esige che venga assicurata la leale collaborazione tra i diversi livelli di governo. Il principio costituzionale della laicità dello Stato rappresenta un valore essenziale dell’impegno del Movimento. La laicità dello stato garantisce il rispetto di ogni persona nelle sue convinzioni più profonde e assicura a ciascuno gli stessi diritti e gli stessi doveri. La laicità presuppone un libero confronto e noi del Movimento Naturalista Italiano concepiamo il concetto di laicità come rispetto e valorizzazione del pluralismo degli orientamenti culturali, e quindi anche come riconoscimento della rilevanza, nella sfera pubblica e privata, dei convincimenti filosofici ed etici, delle diverse forme di spiritualità. La laicità è la condizione perché culture e concezioni ideali diverse non solo convivano ma si ascoltino. 5 Un’Italia più libera, più giusta e più prospera I nostri principi ispiratori sono da un lato la valorizzazione dei talenti e dei meriti, dall’altro la promozione di un tessuto sociale uguale e solidale. La promozione, l’incentivazione, l’innovazione e la crescita delle imprese. Vogliamo un’Italia competitiva sul terreno economico globale con le sue più grandi ricchezze: creatività, qualità ambientale e culturale, coesione sociale. Un’Italia più unita e più omogenea sul piano economico-sociale e soprattutto più moderna. Vogliamo rilanciare lo sviluppo del mezzogiorno valorizzando le grandi risorse naturali e civili tanto da farne il principale raccordo geografico capace di unire, attraverso il Mediterraneo, l’Europa all’Asia e all’Africa. La priorità per il Movimento Naturalista Italiano è dare impulso allo sviluppo del Paese. Per questo obiettivo dobbiamo mobilitare tutte le energie di cui è ricca la società italiana. Un mercato aperto è lo strumento necessario per la crescita. Compito dello Stato è fissare le regole per il buon funzionamento del mercato senza interferire nelle attività economiche e creare le condizioni di convenienza utili a promuovere innovazione e qualità. Vogliamo una società aperta che consideri le persone in base alle loro qualità, rimuovendo ostacoli economici e sociali, e premiando il merito. Vogliamo che a ciascuno venga garantita la libertà di realizzarsi secondo i suoi talenti e le sue inclinazioni, senza distinzione di genere o provenienza sociale, di opinioni politiche o religiose. L’estensione dei diritti di cittadinanza è parte costitutiva di una concezione moderna di crescita. Punto fondamentale del nostro operato è la dignità del lavoro, che deve essere difesa e valorizzata in tutte le sue espressioni. Il lavoro è una manifestazione essenziale della creatività umana. Realizza la capacità e rafforza l’autonomia e la dignità delle persone. E’ il fattore insostituibile del dinamismo sociale, luogo e strumento per la trasmissione di esperienza e cultura. In particolare, il lavoro delle donne, la sua concreta ed effettiva promozione è un fattore essenziale per la crescita economica e la modernizzazione del Paese. Nella società moderna, in un mondo globalizzato e tecnologico, è cresciuta l’interdipendenza fra impresa e lavoro. Le imprese hanno un ruolo decisivo per vincere la sfida della competitività e per rimettere il paese sulla via della crescita. Sono chiamate ad essere innovative puntando sulla qualità; sono tenute ad essere responsabili sia nei confronti dei dipendenti sia nei confronti del contesto ambientale e sociale in cui operano. Per questo noi del Movimento Naturalista Italiano promuoviamo e aderiamo al progetto dello sviluppo della New Green Economy. Il nuovo concetto di economia verde a cui tutte le imprese grandi, medie e piccole devono ispirarsi nell’attuazione delle loro attività produttive. La difesa del territorio, la tutela dell’ambiente, la salvaguardia della vivibilità e sostenibilità urbana quale filo conduttore del vivere oggi per assicurare un futuro certo alle giovani generazioni. La competizione economica ha bisogno, per esplicare la sua funzione creativa e costruttiva, in cui valgono il rispetto intransigente, delle REGOLE. l’imparzialità dello spazio pubblico in cui si esercita la competizione, l’efficacia degli strumenti di valutazione, la “cultura del risultato”. Solo nell’ambito delle regole si permette ad ognuno di realizzare il proprio progetto di vita e contemporaneamente realizzare un futuro per le giovani generazioni. La green economy è l’economia del futuro ma che già da oggi si instaura nelle imprese quale concetto necessario per la realizzazione della crescita sociale e globale. L’impegno riformatore del Movimento vuole garantire una politica di emancipazione sociale in una società sempre più complessa e plurale. In una società pluralista, democratica e aperta i vecchi e i nuovi mezzi di comunicazione di massa devono essere strumento libero e autonomo di diffusione delle informazioni e della cultura. La diffusione, senza barriere, della necessità della diffusione di un’economia verde in tutti i settori realizza la rinascita del nostro Paese nella competizione internazionale. 6 Il pluralismo sociale, per una comunità forte e solidale. L’equità sociale è un fattore sinergico di sviluppo umano e economico e di partecipazione autenticamente democratica. Il welfare è la garanzia di condizioni dignitose di vita e di attività per tutti i cittadini. Non deve essere una forma di assistenzialismo bensì un insieme di servizi e uno strumento per rendere più snella ed efficace l’azione pubblica. L’impresa sociale, il non profit, la cooperazione, il volontariato, l’iniziativa delle persone e delle comunità, devono essere messe in condizione, attraverso scelte politiche ed economiche adeguate, di collaborare con lo Stato per garantire i servizi necessari e la loro qualità. Il Movimento Naturalista Italiano vuole una società giusta che investe sul valore della persona, della sua autonomia e responsabilità. Una società dell’accoglienza e dell’integrazione. Processo reso necessario dagli scambi economici, tecnologici e culturali dell’età della globalizzazione. La sfida dell’integrazione deve essere affrontata su basi di parità e nella condivisione dei diritti e dei doveri, al fine di realizzare un nuovo patto di cittadinanza nel rispetto dei valori costituzionali italiani ed europei. Il Movimento Naturalista Italiana riconosce, valorizza e promuove le autonomie locali, nelle quali secondo il principio di sussidiarietà risiede l’identità costitutiva della nostra Repubblica, a tal fine i democratici sostengono i valori dell’autonomia e del federalismo in quanto promotori delle capacità di autorganizzazione in grado di garantire la coesione sociale e territoriale del Paese. La sicurezza e la legalità sono valori fondamentali, senza i quali non è possibile alcuna integrazione né alcuna convivenza democratica e civile. La cultura della sicurezza e della legalità combatte il degrado urbano e sociale e lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata. Il rispetto della legalità e la garanzia di sicurezza sono condizioni ineliminabili per lo svolgimento della vita individuale e collettiva. 7 L’educazione, la formazione, la ricerca scientifica. L’educazione e la formazione sono il centro del nostro impegno. Il Movimento Naturalista Italiano sostiene un sistema scolastico pubblico integrato, fondato sulla valorizzazione del ruolo educativo degli insegnanti e in grado di garantire una elevata qualità dei percorsi formativi. Un sistema formativo efficace e flessibile garantisce a tutti nuove possibilità di formazione culturale e professionale, di aggiornamento e di educazione permanente che sono necessarie nel continuo rinnovarsi delle conoscenze e delle tecnologie. L’Università, come sede principale della ricerca culturale e scientifica, va sostenuta e potenziata come centro di produzione e sviluppo della cultura, come fulcro dell’innovazione. Deve essere centro propulsore di idee e di prospettive innovative, capace di interagire con una pluralità di ambiti territoriali e sociali. Alla libera ricerca delle università è affidato il compito di valorizzare le nostre tradizioni culturali e di mettere in relazione i saperi richiesti dai cambiamenti in atto nella nostra società. Alla libera ricerca è affidato il compito di trovare le sinergie necessarie per la difesa e la tutela dei nostri territori, di attuare le conoscenze necessarie per la diffusione dei progetti per la vivibilità e la sostenibilità urbana. L’insieme del patrimonio culturale e paesaggistico italiano è un bene comune inalienabile ed è una fondamentale risorsa economica del nostro Paese. I beni culturali italiani raccontano l’evoluzione culturale dell’Occidente e rappresentano per il cittadino italiano l’elemento portante della sua identità civile e sociale. Il Movimento Naturalista Italiano sostiene la libertà di ricerca scientifica. La libertà di ricerca oggi è un valore quanto mai strategico in cui il bisogno e la necessità di innovazione si è fatto pressante. Solo la ricerca avanzata, nella quale l’Italia ha costantemente ottenuto risultati di primo piano, può consentire al nostro Paese di affrontare con successo la competitività che caratterizza l’era globale, le difficoltà inerenti le transizioni energetiche e al riequilibrio ambientale. Lo sviluppo della ricerca pone inediti interrogativi etici riguardo all’impatto ambientale delle innovazioni tecnologiche e delle scelte energetiche. Il Movimento Naturalista Italiano intende affrontare questi interrogativi applicando integralmente il principio della laicità e della condivisione democratica, e rendendo compatibile lo sviluppo della ricerca con lo sviluppo della salvaguardia della vivibilità e sostenibilità ambientale. 8 La speranza della pace. Piattaforme politiche Lo scopo di questo manifesto non è quello di pronunciarsi su tutti i temi dell’agenda politica e culturale ma di delineare il profilo di un partito nuovo: per il ruolo politico di partito nazionale e perché si pone il problema di elaborare una nuova idea di progresso umano. Il più grande obiettivo che sta di fronte alla politica è di operare per costruire un orizzonte democratico planetario. Il Movimento Naturalista Italiano, per l’ispirazione etica, culturale e politica che lo sostiene, intende promuovere una politica attiva in favore della pace, richiamandosi allo spirito e alla lettera della Costituzione Italiana, ai principi generali della Carta europea, alla Carta delle Nazioni Unite e alla Carta della Terra. In conformità dell’art. 11 della Costituzione il Movimento si adopera affinchè l’Italia si assuma le proprie responsabilità internazionali nel governo dei conflitti, in coerenza con il diritto internazionale e attraverso le organizzazioni sovranazionali preposte alla sicurezza, alla giustizia e alla pace. Il Movimento Naturalista Italiano è consapevole che siamo arrivati al limite di una crescita meramente quantitativa. Non è più tollerabile il saccheggio delle risorse naturali operato da un modello si sviluppo basato su consumi crescenti e sugli sprechi di energia e materie prime. E’ necessaria una svolta nei modi di vivere e di consumare delle società contemporanee. E’ un impegno di ordine politico e di ordine culturale. Le questioni ambientali impongono misure urgenti e cambiamenti profondi al modo di vivere. L’impegno del Movimento è favorire l’attuazione della new green economy, la diffusione delle energie alternative, la realizzazione della vivibilità e sostenibilità ambientale, la difesa dei territori e delle culture tradizionali esistenti nel nostro Paese. La presa di coscienza di realtà verso cui andiamo è la condizione essenziale per governare il mondo in viviamo. Se non assumiamo questa nuova dimensione storica saremo incapaci di costruire un mondo per le future generazioni basato su un’esistenza pacifica fondata sulla giustizia e sulla libertà. 9 Forma democratica: il dualismo ambientale Nella prospettiva creativa della terza repubblica si deve essere chiari anche con una nuova legge elettorale e sopratutto ben definire gli uomini che devono condurre un partito e riporre fiducia all’elettorato passivo. Il Movimento Naturalista Italiano è un movimento fondato sulla storia, fatto di persone serie ed oneste, dotate di grande sensibilità politica, di capacità, di esperienze e di volontà di fare per un nuovo rinnovamento generazionale. I rappresentanti che dovranno guidare questo nuovo movimento devono essere dotati di grande equilibrio, di conoscenza della democrazia per avviare un nuovo processo politico-economico-sociale. La discesa in campo del presidente come inizio di un nuovo processo è solo temporaneo ed è fautore del ricambio delle candidature. Lui conserverà il movimento naturalista come scopo culturale, ideologico, politico e istituzionale. Ma spingere a raggiungere risultati importanti sulla scena politica nazionale e a relazionarsi con la comunità europea e le forze politiche ambientaliste in Europa. Il Movimento Naturalista Italiano, guidato dall’idea di una convivenza unitaria e plurale necessaria per lo sviluppo della comunità nazionale e mondiale, invita tutti a condividere il suo progetto etico e politico, per un impegno che rilanci il futuro del nostro Paese, ne rafforzi l’identità in ambito europeo, ne assicuri il contributo attivo alla pace e alla giustizia nel mondo globalizzato. Il Presidente del Movimento Naturalista Italiano Gabriele Nappi