Politica e Territorio

Per politica del territorio si deve intendere il miglior sviluppo turistico, economico e agrario di un territorio. E’ ovvio che alla base di ciò ci deve essere la conoscenza di una geografia del territorio dove poter operare e far crescere la realtà esistente. Creare cioè le giuste sinergie tra i vari comparti. In passato per decentrare Napoli dall’affluenza e dall’eccessivo traffico veicolare della stessa città e per conservare le attività commerciali utili alla città, furono creati, nei vari punti strategici esterni a Napoli e nei paesi dell’hinterland nord e sud di Napoli, notevoli centri commerciali con tutte le varie tipologie di ospitalità dai bambini, ai giovani e ai meno giovani, attività ricettive incanalate per una migliore ricezione e ottimizzazione delle persone e delle attività commerciali connesse. Questo tipo di opportunità è nata ed è stata prevista per decentrare Napoli dalla sua forte affluenza della popolazione delle aree nord-sud per poter sviluppare meglio un flusso turistico internazionale, da far beneficiare a questi nuovi trend turistici le grandi bellezze di Napoli. Dalla cultura alle proprietà gastronomiche, alla formazione professionale anche ai grandi centri aziendali provenienti dall’estero. Ma c’è ancora tanto da fare. In particolare decentrare ancora il flusso turistico che avviene con le rotaie e in particolare i treni veloci che convergono tutti nella stazione centrale di Napoli, intasandola con l’eccessivo flusso di turismo ferroviario. In parte si è già provveduto alla costruzione di una stazione regionale decentrata, che è quella di Afragola, una stazione modello di livello internazionale. Ma questo non è ancora sufficiente. ci sono delle realtà come il turismo archeologico che è pregnante nella realtà provinciale di Napoli alludo a Ercolano, Pompei, Castellammare, dove purtroppo c’è ancora il passaggio dell’ultima stazione finale a Napoli città piazza Garibaldi, già ristrutturata e sopratutto potenziata con le linee della metropolitana per favorire gli spostamenti, ma ancora da completare la linea delle metro che collega l’aeroporto per favorire le isole del Golfo. Ebbene una delocalizzazione di questa realtà è stata già avviata da circa 20 anni ma non ancora fruttuosamente messa in atto, mi riferisco alla stazione così importante di Poggiomarino-Striano della linea veloce. In questo modo si favorirebbero due realtà importanti: una delocalizzare il flusso di Napoli e l’altra potenziare con minor intasamento il potenziamento delle realtà archeologiche internazionale di Castellammare, Pompei, Ercolano e anche la costiera amalfitana e sorrentina, cosa che di riflesso condiziona economicamente e turisticamente anche le due aree avellinesi del Vallo di Lauro e l’area Serino, Solofra e Montoro ma anche l’area salernitana di Mercato San Severino-Sarno. Ciò significherebbe minor tempo nel raggiungere questi siti e sopratutto minori costi. Strano è che questo potenziamento da circa 20 anni da quando io ne parlavo all’Ente comunale di Poggiomarino (che all’epoca anticipai con una visione lungimirante alla commissione edilizia all’epoca esistente la previsione e la fattibilità poi applicata di riconoscere licenze nelle aree agricole con l’accorpamento dei terreni), non si è ancora attuato e forse ci vorrà ancora un pezzetto di tempo. Il problema è che la politica ha già smosso le acque con gli incarichi ha eletto Forza Italia un parlamentare suo di Palma Campania ma non riesci a coprire le competenze di un territorio che comprende Poggiomarino, Striano, San Valentino – Scafati, Poggiomarino, Pompei in quanto ai margini del territorio. Risposta del centro sinistra fu quella di eleggere il sindaco di San Valentino Torio quale Presidente della provincia di Salerno e cosa abbastanza anomala, eletto il sindaco di Poggiomarino quale segretario regionale del PD. Fatto unico questo in quanto i rappresentanti di una segreteria regionale di un partito sono da sempre parlamentari o sottosegretari. Dunque c’è  un grande interesse per questa geografia politica di sviluppo economico-finanziario e turistico.

In realtà questa è l’applicazione pratica di una geografia del territorio per una politica sostenibile geograficamente e che abbia una visione naturalista di una politica economica rivolta a tutti. Poi dall’altra parte, per una sempre meglio ottimizzazione e favorire la visione delle bellezze in generale del territorio e per una riconoscimento sempre più internazionale di Napoli, un secondo aeroporto previsto per una migliore dislocazione e ottimizzazione dei flussi. In quanto l’aeroporto di Capodichino offre quasi in modo giornaliero, e solo per una linea di percorso circa 50 atterraggi al giorno, questo solo per una delle direzionali di atterraggio e partenza. 

Vorrei poter dire che l’anticipazione di un incontro bilaterale Italia-Francia il presidente francese Macron ha dirottato da Roma a Napoli la sede dell’incontro.

Sono sempre un sostenitore delle politiche francesi che in molte circostanze ho condiviso anche se non tutte. La visione politica francese è stata sempre una visione politica di un certo rilievo internazionale oltre che europeo, analizzando allo stesso tempo la ricostruzione in questi lunghi anni dal 90 ad oggi di un vero atto di rivoluzione intrapreso, e che oggi si sta concludendo gradualmente, di rendere magari come lo era nelle intenzioni Napoli una seconda capitale europea, se non la prima.

Ho lavorato in questa visione riproponendo il Naturalismo come movimento culturale dove c’è insito tutto. Dall’arte, alla politica economica riproponendolo per incastrarlo nelle politiche dei territori anche a livello regionale. E questo nostro livello regionale è da intendersi come un livello internazionale alla stessa stregua del naturalismo politico internazionale del fondatore Hippolyte Taine e del creatore dell’Istituto degli Studi Politici di Parigi oggi ScienzePo diretto da un italiano On.le Enrico Letta.