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Conclusione del Dott. Stefano Caldoro

Il lavoro fatto da Gabriele Nappi in questo libro è stato un lavoro corposo con un contenuto profondo di conoscenza, in particolare e diversamente non poteva essere, degli aspetti politici di quella che è la “natura” del Movimento Naturalista, della storica ideologia che nella cultura, europea prima e italiana poi, ha contribuito a formare la storia della politica.

Il concetto culturale di naturalismo, in Europa, deriva dalle correnti letterarie che nell’ottocento si erano sviluppate, fondandosi sul nuovo aspetto sociale che  era delineato sulla realtà (realismo) su cui la società dell’epoca aveva basato le proprie scelte, le proprie abitudini, le proprie aspirazioni indirizzate verso un cambiamento ed uno sviluppo socio-economico che avrebbe portato agli epocali cambiamenti che la storia ci ha consegnato.

Emile Zola, letterato, scrittore, filosofo e politico ha dato un contributo determinante all’affermazione del concetto di “naturalismo” nella letteratura. L’autore ha evidenziato in maniera completa la figura di Zola nel libro. Ha ben evidenziato Zola sia sotto l’aspetto di letterato che sotto l’aspetto del politico, di derivazione socialista, che con la sua attività di scrittore non ha mancato di rimarcare e di divulgare la condizione sociale francese della seconda metà dell’ottocento. In lui la denuncia morale prevale sulla ideologia e sulle aspirazioni utopistiche, domina il sentimento di giustizia, quel sentimento che risorgerà potentemente all’epoca di J’accuse nel gennaio del 1898.  Il metodo sperimentale di Zola nasce in realtà dal Positivismo, da una filosofia che accompagna l’ascesa della classe borghese, la sua decisione si inquadra nella cornice romantica. Scriverà poemi, racconti, ma la sua decisione non prenderà corpo finchè non scoprirà che per essere scrittore, ha bisogno di un metodo di indagine scientifica del reale. Zola lo mutuerà dal Positivismo e in particolare dalla scienza come si studia la natura, così si può studiare l’uomo. Il metodo delle scienze naturali può essere adoperato anche per le indagini storiche e sociali. Zola si ispirò al Positivismo, toccò a lui applicare al romanzo i principi che Taine aveva adoperato per i suoi saggi di storia e di letteratura. Nasce così il romanzo naturalista. Le scienze naturali sono il solo modello possibile non solo per la ricerca scientifica ma anche per l’indagine sociale e per la letteratura. L’atteggiamento ideologico di Zola e dei i naturalisti si evolve in un generico democraticismo iniziale con posizione dichiarate ad un socialismo umanitario più che al marxismo. Questo atteggiamento non riesce ad evolversi, con il suo ampio ambito di materie, in un partito e in un simbolo dei naturalisti ma viene incorporato nel socialismo, sia come simbolo che come partito.

La componente di politica attiva al Naturalismo l’ha realizzata Gabriele Nappi. Con il suo incessante lavoro ha saputo realizzare quello che storicamente era stato impedito. Il lavoro certosino di ricerca, di raccolta, di divulgazione, di formazione del concetto Natura è ampiamente documentato nello scritto. Non solo quindi documentazione storica ma anche certificazione e formazione di una ideologia, di un concetto con fondamenti storici da cui la politica può trarre nuovo vigore e nuova energia. Nel concetto di naturalismo, partendo anche dal suo significato etimologico, rientrano tutti gli aspetti del concetto poliedrico “vita”. Il naturalismo investe la società, l’etica, la storia, la cultura, la scienza, la religione di una collettività intesa come piccola realtà ma anche come concetto universale di uomo. Ed è proprio questa caratteristica che l’autore mette in evidenza, lo studio spazia in tutti i campi nel lungo excursus storico, mettendo a confronto le società e le realtà nelle varie epoche storiche sino ad giungere alla determinazione della sua contemporaneità. Sono d’accordo quando viene affermato che l’attività politica svolta negli anni dall’autore ha fatto si che sia stato colmato un vuoto che la storia aveva provocato nei confronti di questa ideologia dandogli la giusta connotazione partitica.

Dott. Stefano Caldoro

Fondatore nuovo PSI Già Ministro per l’attuazione del programma di governo Governo Berlusconi)

Già Governatore della Campania

Conclusione dell’Avv. Gennaro Torrese

Presidente Ordine Avvocati Torre Annunziata

I diritti fondamentali dell’uomo, sanciti dalla Commissione europea, sono quei diritti che la società democratica moderna, europea e internazionale, ha ritenuto di dover maggiormente sottolineare, attese le svariate problematiche nate dalle vicende storiche, come quella del famoso caso Dreyfus che Emile Zola denunciò pubblicamente con l’articolo J’accuse sul quotidiano francese L’Aurore, e che ancora tutt’oggi sono da tutelare, mediante l’intervento di organismi di giustizia sempre più allargati, sino a prevedere organismi di tutela sovranazionali, che vadano anche al di là delle questioni puramente giuridiche, costituendo quella giustizia che elevi la dignità dell’uomo quale principio fondamentale dal quale non ci si possa discostare.

L’uomo ha da sempre combattuto per il riconoscimento dei propri diritti.

I passi più importanti sono stati fatti negli ultimi due secoli con le costituzioni degli stati liberali e moderni che hanno riconosciuto i diritti naturali e quelli fondamentali.

Una delle principali cause della crisi della democrazia e dell’economia in Italia risiede nella degenerazione del “sistema giustizia”.

La politicizzazione di una parte dei magistrati, i tempi spropositati della giustizia, l’enorme quantità di errori giudiziari, le limitazioni all’azione della difesa, l’incertezza della pena, le carceri inumane, la detenzione preventiva, l’eccesso incontrollato di intercettazioni telefoniche e ambientali, la mancanza di  effettiva responsabilità dei pubblici ministeri e dei giudici, le violazioni dei diritti fondamentali, le continue sanzioni comminate dall’Unione Europea allo Stato italiano, fanno dell’Italia un Paese privo delle garanzie costituzionali per cui esso viene sempre più considerato pericoloso e “incivile” dal mondo politico, culturale e finanziario internazionale. Da ciò deriva un permanente ristagno e un inaffidabile funzionamento amministrativo e burocratico che impediscono la crescita e lo sviluppo del Paese, la competitività sui mercati e gli investimenti stranieri.

La debolezza desolante della classe politica, per un deficit di eticità tanto che la Magistratura entra sempre più spesso nei processi di formazione politica e la sua subordinazione ai “cosiddetti poteri forti”, non consente alcuno sviluppo e costituisce un freno al rinnovamento e al cambiamento del sistema in crisi.

Una delle ultime novità nel panorama giudiziario è il cd. Tribunale Dreyfus, la cui prima applicazione in Italia ha visto la sua luce in Calabria.

Il Tribunale “Dreyfus” è un Organismo Internazionale, simile al Tribunale “Sacharov” che fu creato a metà degli anni Settanta per difendere i dissidenti antisovietici dalle violenze del regime. Alcuni esponenti della “Comunità de l’Opinione”, che parteciparono in quel periodo alla nascita e al funzionamento di quella Corte di Giustizia, ritengono indispensabile intervenire in Italia con una azione di altissimo livello morale e culturale che trasferisca sul piano internazionale l’azione di difesa dei diritti fondamentali dell’uomo e informi l’opinione pubblica mondiale sulle drammatiche violazioni della giustizia penale e civile in Italia.

Il Tribunale “Dreyfus” tra le sue iniziative ha quella di promuovere un grande progetto di riforme costituzionali, politiche e sociali in grado di affrontare la drammatica crisi dell’area europea.

Il lavoro di ricostruzione storica e di ricerca delle fonti posta in essere da Gabriele Nappi e dal suo Movimento Naturalista è stato incentrato proprio sulla tutela dei diritti fondamentali dell’uomo.

Avv. Gennaro Torrese

2019

https://www.positanonews.it/2019/12/napoli-federico-ii-convegno-naturalismo-politico-internazionale-movimento-naturalista-internazionale-dallottocento-francese-alla-contemporaneita-politica/3349849/

http://www.scrivonapoli.it/naturalismo-internazionale-dallottocento-francese-alla-contemporaneita/